Spari contro il lido balneare a Ercolano, 25enne in carcere. Il padre ucciso nella faida di camorra
Un cugino collaboratore di giustizia, il padre ammazzato in un agguato di camorra quando lui aveva appena 13 anni: è il profilo del giovane arrestato con l'accusa di avere sparato contro un lido balneare di Ercolano, in provincia di Napoli, insieme ad un altro ragazzo che resta al momento da identificare; l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, è stata eseguita dai carabinieri della tenenza di Ercolano.
Colpi di pistola contro il lido Arturo
I fatti risalgono al 14 novembre 2023. Quel giorno il "Bagno Arturo" era chiuso, ma all'interno si trovavano tre operai al lavoro. I carabinieri erano intervenuti dopo l'allarme lanciato dal titolare: qualcuno aveva sparato verso la struttura diversi colpi di pistola. Ad avvisare l'uomo erano stati gli stessi operai, che avevano sentito i botti mentre erano al lavoro e inizialmente avevano pensato a petardi, salvo poi accorgersi dei fori di proiettile.
Le indagini sui clan di camorra
I militari hanno individuato le due persone ritenute responsabili degli spari soprattutto con l'analisi delle telecamere di sorveglianza. In diversi fotogrammi è stato riconosciuto l'indagato come la persona che guidava lo scooter, mentre i colpi sarebbero stati esplosi dall'altro ragazzo seduto come passeggero. Il 25enne è gravemente indiziato di detenzione e porto in luogo pubblico di arma da sparo, aggravati dal metodo mafioso.
Il ragazzo raggiunto dalla misura cautelare non è ritenuto al momento legato direttamente a clan di camorra, ma dalle indagini è emerso che il padre, ritenuto affiliato ai Birra-Iacomino, è stato ucciso nel 2011, nel corso della faida tra il clan e gli Ascione; un suo cugino, invece, ritenuto inquadrato nel clan Vollaro (vicino ai Birra-Iacomino) è collaboratore di giustizia.